25/10/10

1^esecitazione (Arch. Interni)

PRIMA ESERCITAZIONE
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Se, per semplificare, il concetto d'intérieur vien fatto coincidere con una singolare attribuzione di senso ad uno spazio de-limitato, esso può allora venir formulato in corrispondenza di una situazione e una azione. La prima esiste talvolta solo grazie alla seconda. Quest'ultima è pressoché sempre uguale e coincide con la formalizzazione, un atto volitivo, di uno spazio come spazio-interno – un processo di interiorizzazione dello spazio – o con la semplice presa d'atto, un atto percettivo, che l'interno sia stato determinato.

Quella di intérieur è, dunque, una nozione soggettiva, soprattutto. L'interno – come condizione fisico-percettiva – è quello spazio circoscritto, delimitato da un involucro, distinto dall'altro-da-sè che è lo spazio circostante – l'esterno dell'involucro, un invaso più grande, più o meno definito – che include il primo.

"Interno" non è allora necessariamente connesso alla nozione di chiuso, di coperto, è invece legato al concetto di "interiorità", ossia al modo, talvolta solo soggettivo, di percepire lo spazio e riconoscerne una porzione limitata afferente al singolo individuo. L'interno, ancora, come condizione concettuale, è un ambito spaziale riconoscibile innanzitutto nel gioco dialettico involucro/invaso, interno/esterno; si può assumere che la fisicità e l'oggettività di questo rapporto siano affidate ad una qualche configurazione che distingua quel luogo dal suo intorno, e alla presenza di limiti, più o meno percettibili, alcuni convenzionali (pareti, dislivelli, barriere), altri solo simbolici (demarcazioni colorate, inviti, divieti, segnaletica).

L'assunto iniziale (l’intérieur come nozione soggettiva) si fonda, dunque, su due elementi: l’esistenza di un invaso e la sua riconoscibilità.

Un interno sarebbe tale soprattutto se:

a) ad uno spazio dato venisse attribuita la qualità di interno;

b) si ci trovi al cospetto di un segno fisico, sia pure minimo, che consenta il perpetuarsi o il rinnovarsi di quella condizione.

In via preliminare assumiamo come attributo fisico minimo di un interno un qualsiasi segno (la spalliera di una poltrona, una siepe, l'ombra di una quercia, un ombrello) al quale rapportare la propria percezione e la propria concettualizzazione di intérieur.

Assumendo, per il momento, la definizione di architettura-come-spazio-interno, i primi passi del tirocinio progettuale di un allievo architetto, anche al di là dell'ambito disciplinare dell'architettura degli interni, debbono indirizzarsi verso la ricerca e la messa a punto di strumenti che consentano la conformazione di uno spazio interno, dal più semplice al più articolato, dal più piccolo (legato alla fruizione individuale) al più complesso (gli ambienti collettivi).

Questa esercitazione si propone di progettare un invaso, uno spazio interno, tralasciando momentaneamente l’esterno, l’involucro. Il punto di partenza sarà una sorta di grado-zero dell’architettura, un diedro verticale che distinguendo uno spazio convesso da uno concavo determina un invaso, un intérieur.

Si dovrà progettare un frammento di spazio abitabile, la cui funzione sarà assai semplice (o assai complessa):

leggere e scrivere,

con una dotazione semplice e maneggevole che consenta gli usi suggeriti (per studenti, impiegati, ecc.) purché in ogni situazione la configurazione del sistema consenta la conformazione di un micro-ambiente individuale.

Dopo una scelta preliminare sullo spazio che accoglie l’artefatto (spazio domestico, luogo urbano, ufficio, stazione ferroviaria, ecc.) si attaglierà il progetto all’ambiente prescelto, inscrivendo il dispositivo in un prisma retto i cui spigoli saranno n, n√2 e n√2 (H).

Ogni studente correderà l’elaborato con: a) una descrizione del progetto composta da un titolo e da un commento-descrizione non più lungo di 600 battute. b) un modellino in scala 1:5. c) disegni che illustrino le modalità di utilizzazione.

Testi, disegni e foto del plastico saranno composti in due tavole A3 in orizzontale, risoluzione 72 dpi, in B/N, salvato in pdf. (utility) Le tavole conterranno nome, matricola e recapito e-mail dello studente.

I file vanno inoltrati all’indirizzo:

sintesiarc@gmail.com

La consegna - che vale come iscrizione al corso - dovrà avvenire tra il 7 e il 14 novembre 2010.

Non saranno accettati invii fuori tempo.

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