26/08/09

Programma

corso di
laboratorio di sintesi
in progettazione architettonica e urbana


prof. a. d'auria

1. Obiettivi del corso
Il Laboratorio si caratterizza per uno sguardo privilegiato ai temi della progettazione degli interni, dei grandi contenitori urbani, del recupero urbano, del riuso di fabbriche dismesse.

2. Argomenti trattati nel corso
Assumendo come uno dei compiti dell'architettura la progettazione dei luoghi dell'abitare (lavoro, residenza, loisir) e considerando che "abitare" postula uno spazio circoscritto, un interno, allora compito di un Laboratorio di sintesi come questo sarà, in prima istanza, arrivare alla definizione progettuale degli invasi, siano interni architettonici o urbani, privati o collettivi, pubblici o privati.
In un dialogo con la storia e la geografia del contesto, l'attenzione progettuale sarà incentrata sul recupero dei valori sociali, culturali, formali ed economici dello spazio da modificare ed opererà a scale diverse occupandosi, di volta in volta, di nuovi insediamenti urbani, di recupero delle aree o degli edifici dismessi, della ristrutturazione di plessi esistenti, di microurbanistica (sistemazione degli invasi urbani, arredo urbano), di arredamento e allestimento di interni, di attrezzature urbane o domestiche, di comunicazione visiva.
Tra le ricerche attivabili, quelle di teoria e metodologia del progetto architettonico costituiranno fase propedeutica a tesi di laurea soprattutto fondate sul ruolo dell'architetto come produttore, sulle norme conformative del progetto, sull'innovazione linguistica e tecnologica, sui rapporti tra progetto architettonico ed economia o estimo ambientale.
In definitiva, l'obiettivo principale del Laboratorio consiste nell'attraversare i confini - che di fatto sono stati già messi in crisi - tra interno ed esterno, tra chiuso e aperto. Il progetto si deve muovere in questo territorio intermedio, per appropriarlo al fare e all'elaborazione teorica e di dattica.
Il Laboratorio intende dunque proiettare la prassi architettonica su uno sfondo storico-ermeneutico dove l'immagine, l'ideologia e la ricezione continuamente interagiscono - condizionati e condizionanti - col progetto stesso.


3. Modalità della didattica

Come esperienza didattica del V° anno e del ciclo finale del corso di studi, il Laboratorio di sintesi in "Progettazione architettonica e urbana" costituisce il momento culminante della formazione dello studente di architettura. Difatti una delle finalità del Laboratorio è la preparazione della tesi di laurea, una fase preliminare in cui lo studente propone la sua tesi e redige una proposta in relazione alla metodologia e all’approccio critico che si intendono adottare. Questi criteri saranno messi alla prova su temi comuni a tutti i candidati, in modo da favorire il confronto e la discussione dei risultati. Dopo questa fase, ottenuta l'idoneità, i candidati passeranno allo svolgimento della tesi, sotto la responsabilità culturale del Relatore prescelto.
Scopo ultimo del Laboratorio è - come prescrive l'ordinamento - certificare al Corpo Docente l'idoneità dello studente a concludere il ciclo di studi con l'atto conclusivo, costituito dalla Tesi.
Per l’anno accademico 2007-08 il progetto da elaborare nel Laboratorio è - se possibile - costituito dal tema di un concorso di architettura (il cui bando sarà illustrato nelle prime settimane del corso). Gli approcci al tema saranno svolti con esercitazioni pratiche su temi generali, con approfondimenti relativi al rapporto interno/esterno, chiuso/aperto, all’interno urbano, alla comunicazione visiva, al design.

4. Modalità di esame

Attraverso l’esposizione dell’itinerario critico e metodologico seguito e l’illustrazione del progetto assegnatogli, lo studente dovrà dimostrare alla Commissione di aver conseguito l’idoneità ad affrontare l’elaborazione della tesi di laurea.

5. Bibliografia essenziale


(da integrarsi durante lo svolgimento del corso)

A. D’Auria, Città e comunicazione, Electa Napoli, 1998
B. Hillier, Space is the machine, Cambridge University Press, Cambridge 1996
B: Gabrielli, Il recupero della città esistente, Etas Libri, Milano 1993
A. D'Auria - R. De Fusco, Il progetto del design, Etas Libri, Milano 1992.
K: Lynch, Progettare la città, Etas Libri, Milano, 1990
R. De Fusco, Storia dell'arredamento, Utet, Torino 1985.
K. Lynch, L’immagine della città, Marsilio Editori, Venezia 1985
E. G. Gombrich, Il senso dell'ordine, Einaudi, Torino 1984.
D. Baroni - A. D’Auria, Josef Hoffmann e la Wiener Werkstätte, Electa Milano 1980
G. Cullen, Il paesaggio urbano, Calderini, Bologna 1976


08/05/09

dwg dell'area

E' possibile scaricare la planimetria al seguente indirizzo:
 
http://sites.google.com/site/masinirob/Home/universit%C3%A0.dwg?attredirects=0

06/05/09

Tema finale 2009

LABORATORIO DI SINTESI IN PREOGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA

PROF. ANTONIO D’AURIA

A.A. 2009-2010

TEMA FINALE

Art/Theatre Village


Le esperienze artistiche attuali si trovano ormai spesso a confrontarsi con luoghi che occupano tutto il territorio sia urbano che extraurbano dove trovano, nelle molteplici espressioni, sia lo spazio che l’essenza delle loro sperimentazioni. Addensare queste energie in una manifestazione organizzata come contest e festival in luoghi che sono diversi dalla Galleria o il Teatro, intesi in senso tipologico, significa conformare uno spazio che consenta come in un laboratorio provvisorio, di generare un rapporto fra il luogo, chi crea e chi partecipa a questa esperienza.

Il tema finale verterà sul progetto di un insediamento temporaneo che permetta di accogliere manifestazioni legate all’arte o al teatro.
Le strutture che andranno a configurare l’insediamento avranno a disposizione una zona posta a nord del Lago di Bilancino nel comune di Barberino di Mugello, tale area di circa 73.000mq si trova nella località di Andalaccio, una zona già destinata ad accogliere eventi e manifestazioni ma che attualmente è priva di una connotazione paesaggistica ben delineata e caratterizzante.
Si considerino le potenzialità insite nella posizione strategica tra la frangia del tessuto urbano e il lago, nonché la vicinanza all’autostrada e ad un grande centro commerciale.
I due insediamenti a scelta del candidato : un ‘Art Village’ o un ‘Theatre Village’, devono rispettare il carattere di provvisorietà ed ecosostenibiltà, utilizzando – con le dovute modifiche e correzioni – le capsule della prima esercitazione.

ART VILLAGE
Progettare un insediamento per un festival d’arte, per pittura e scultura.
Gli artisti sono alloggiati in 40 mini-alloggi (capsule). Una capsula sarà destinata ad ufficio, una a box info, 2+2 a WC per il pubblico, 2 ad attrezzeria.
Per l’esposizione della pittura si progetterà un padiglione di complessivi 180 mq. Le sculture saranno ospitate in una ‘piazza’.
Il master plan dell’insediamento deve tener conto della necessità di isolare l’area (una fascia boschiva di profondità adeguata), della formazione di uno spazio comune all’aperto (la ‘piazza’), di un pontile d’attracco, di una trama di percorsi significativa (accesso alle funzioni, scorci panoramici, opere d’arte disseminate, ecc.) e, infine, di un punto-ristoro (da conformare con le capsule o con costruzione apposita o da integrare al pontile, ecc.). Il master plan, in definitiva deve configurarsi come un piccolo esercizio di progetto urbano.

THEATRE VILLAGE
Progettare un insediamento per un festival del teatro.
Gli attori e i tecnici sono alloggiati in 40 mini-alloggi (capsule). Una capsula sarà destinata ad ufficio, una a box info, 2+2 a WC per il pubblico, 6 ad attrezzeria.
Le performance saranno ospitate in una ‘piazza’, munita di un palco mobile e di una copertura tessile.
Il master plan dell’insediamento deve tener conto della necessità di isolare l’area (una fascia boschiva di profondità adeguata), della formazione di uno spazio comune all’aperto (la ‘piazza’), di un pontile d’attracco, di una trama di percorsi significativa (accesso alle funzioni, scorci panoramici, ecc.) e, infine, di un punto-ristoro (da conformare con le capsule o con costruzione apposita o da integrare al pontile, ecc.). Il master plan, in definitiva deve configurarsi come un piccolo esercizio di progetto urbano.

05/05/09

Tema finale 2009 (riferimenti)

L'area in esame si trova nella località di Andolaccio sulle rive del Lago di Bilancino a Barberino di Mugello. E' un'area predisposta per l'accoglienza di manifestazioni ed eventi e così definita negli strumenti urbanistici dell'amministrazione Barberinese.

cartografia e pianificazione:
(coordinate: x=1679900   y=487300)

info generali:

come arrivare:
Firenze (autostazione SITA)->Barberino: 7:00|8:30|9:45|10:30
Barberino-> Firenze (autostazione SITA): 17:55

14/03/09

mini-alloggio temporaneo | ESERCITAZIONE |

LABORATORIO DI SINTESI IN PREOGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA

PROF. ANTONIO D’AURIA

A.A. 2009-2010

ESERCITAZIONE

PROGETTO DI UNA MINICELLULA

Il tema proposto, l'architettura alla piccola scala, risulta di estrema attualità per chi voglia investigare soprattutto sui rapporti di misura tra utenti e manufatti nello spazio urbano e domestico nell'odierna realtà metropolitana. Intanto il presupposto di questa esercitazione si basa sull'assunto che la progettazione di artefatti (il mondo degli oggetti che ci circonda e che ci consente le più svariate attività) debba avere come fondamento una prospettiva antropocentrica, e questo equivale all'affermazione che qualsivoglia istanza progettuale debba commisurarsi col "soggetto", con l'utente di spazi e dispositivi, ambienti e attrezzature, col fruitore di oggetti e sistemi continuamente chiamato all'interpretazione della realtà e del senso che l'universo artificiale esibisce e recita a tutte le scale. La piccola scala viene considerata il momento originario e costitutivo della formalizzazione dello spazio. La prospettiva antropocentrica impone una peculiare attenzione alla sfera sensoriale e alla percezione psicologica dei fruitori in relazione al contesto in cui vivono, abitano, lavorano. In tal senso, l'attenzione progettuale prevalente dovrà essere orientata allo svelamento di senso del mondo oggettuale più prossimo e alle relazioni che esso instaura con le attività umane.

Pertanto il progetto assegnato, un microambiente, va analizzato alla luce delle interferenze e dei riverberi sia con l'ambiente che lo accoglie che con i destinatari. Infine va verifìcata la relazione tra componente (il singolo oggetto, l'architettura alla piccola scala) e il sistema di cui fa parte (l'alloggio, l'ufficio, la città). Nel progetto, l'investigazione di manufatti minimi passerà attraverso la lettura dei significati funzionali, simbolici, allegorici nonché dei potenziali comunicativi per confrontarla con la disponibilità a configurare spazi - oltre che assolvere a funzioni specifiche - e assecondare un più esteso programma architettonico.

Progetto: un mini-alloggio temporaneo (per occasioni quali un’emergenza o il tempo libero o il turismo) costruito in modo che non abbia fondazioni e che sia quindi amovibile, trasportabile altrove e riutilizzabile, di cubatura vxp ≤ 50 mc. La cellula deve essere concepita come componente di un sistema (un accampamento, un villaggio-vacanze, ecc,) e deve essere dunque improntata a criteri di serialità che consentano anche l’accoppiamento di due unità per necessità di maggiore spazio funzionale.

Materiali: la scelta è libera purchè si utilizzi una specifica tecnologia (metallo, calcestruzzo, plastica, legno) per l’involucro in modo da individuare un preciso settore costruttivo e merceologico per la realizzazione.

Elaborati: 1) un plastico in scala 1/10 o 1/20; 2) un fascicolo contenente l’indicazione del Corso, il nome e la matricola dello studente, il suo recapito e-mail, un titolo da assegnare al progetto e una relazione illustrativa di non più di 500 battute. più schemi di assemblaggio del sistema, schemi costruttivi e disegni di progetto in formato A4; 3) un CDRom con le immagini del plastico, testi e disegni.

Consegna: il termine ultimo per la consegna è fissato per mercoledì 15 aprile, alle ore 11,00. La consegna dell’esercitazione equivale all’iscrizione al Corso del Laboratorio di sintesi 2009/10.

Gli elaborati non saranno restituiti

microCASA, riferimenti bibliografici

Libri
  • A. D'Auria - R. De Fusco, Il progetto del design, Etas Libri, Milano 1992. 
  • Carmine Carlo Falasca, Architettura ad assetto variabile: modelli evolutivi per l'habitat provvisorio. Alinea, Firenze 2000.

  • Claudio Claudi de Saint Mihiel, Strategie integrate per la progettazione e produzione di strutture temporanee per le emergenze insediative. Clean, Napoli 2003.

  • Veronique Willemin, Maison Mobiles. Edition Alternatives, Paris 2004.

  • Paco Asensio, Case prefabbricate. Logos, Modena 2004

  • Cristian Burchard, Felix Flesche, Water house, Prestel 2005

  • Anna Rita Emili, Richard Buckminster Fuller e le neoavanguardie, Kappa , Roma 2003

  • Anna Rita Emili, Altro studio- dalla casa provvisoria all'unità d'abitazione, Kappa , Roma 2005

  • Arief Allison, Burkhart Bryan, Prefab, Publischer 2002

  • Richardson Phyllis, XS: Big ideas, small Buildings. Universe New York 2005

  • Sergio Risaliti, Lo Spazio condiviso. Catalogo della mostra tenuta nel 2000 al Palazzo delle Papesse di Siena

  • Fulvio Irace, Casa per tutti. Abitare la città globale, Triennale Electa, Milano 2008


    Riviste


  • l'Archtecture d'aujourd'hui n°148, 1970
  • Spazio e Società , n° 82 Maggioli, Rimini 1998
  • Detail, n°12, dicembre 2004
  • Area, n° 98, 2008
  • Abitare, n° 484 e 488, RCS, Milano 2008
  • Lotus, n°133, Skira, Milano  2008

microCASA, link sul tema

LD3 - Unità di emergenza per allestimento campi profughi